A Cortina con la scrittrice best seller Ilaria Tuti
"Fiori sopra l'inferno" a Cortina
L'hanno definita la nuova voce femminile del thriller italiano. Il 16 luglio 2018 l'ho presentata al Miramonti nell'ambito di Cortina Terzo Millennio, rassegna a cura di Rosanna Raffaelli Ghedina. Infatti se guardiamo anche solo ai numeri, questo titolo Ilaria Tuti lo merita fino in fondo. Il suo "Fiori sopra l'inferno", edito da Longanesi all'inizio dell'anno, è stato il caso della Fiera del libro di Francoforte, è giunto già alla sesta ristampa e sono in corso le traduzioni in 22 paesi.
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Con Ilaria Tuti | La copertina del best seller |
Ma chi è Ilaria Tuti? Vive a Gemona del Friuli, tra montagne silenziose quasi quanto lei. Ha studiato economia, ma da sempre è appassionata di fotografia e pittura. Ha lavorato come illustratrice per una piccola casa editrice. Si considera una racconta-storie, scrive ogni giorno e, se non sta scrivendo, sta pensando a qualche storia da mettere su carta. Ma la scrittura non è la sua sola passione: ama gli animali, il buon cibo e ha l’abitudine di acquistare libri in maniera compulsiva. E adora la natura, camminando spesso sui sentieri a pochi passi da casa.
Ecco la mia intervista:
Presentazione a Sandrigo ospite di Lattebusche
Presentazione al Bar Bianco Lattebusche a Sandrigo
24 maggio 2018 - Ospite della nuovissima sede del Bar Bianco Lattebusche a Sandrigo (VI), ho presentato il mio libro sulle prime vacanze del Papa Giovanni Paolo II in Comelico e Cadore. Grazie all'amico Antonio Bortoli, Direttore Generale di Lattebusche, per questa splendida opportunità.
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Serata partecipata, con aperitivo | Con Antonio Bortoli |
Con Francesco Vidotto ad Innovalp
Un incontro con "il manager che ha scelto la libertà"
23 marzo 2018 - A Tolmezzo per la seconda edizione di "Innovalp - il festival delle idee per la montagna", per intervistare Francesco Vidotto, scrittore, che per dedicarsi alla sua passione ha lasciato la professione di manager. I suoi libri più conosciuti: Zoe, Siro, Oceano, Fabro, Meraviglia. Oceano, quello che l'ha fatto conoscere al grande pubblico, è il mio preferito.
Sedici anni senza Pontello
Sedici anni senza Silvano Pontello
A sedici anni dalla sua prematura scomparsa, avvenuta il 10 marzo 2002, credo sia giusto ricordare la figura, il ruolo, i successi di Silvano Pontello, direttore generale della Banca Antonveneta. La grandezza di un uomo si misura non solo dalle realizzazioni concrete che lascia, ma anche e soprattutto dallo stile con cui ha saputo raggiungere i suoi risultati. Ed è per quello che ha fatto, per la sua lungimiranza, per le ricadute sociali della sua opera, che ho avanzato recentemente al Sindaco di Padova Sergio Giordani la richiesta di intitolare a Silvano Pontello una strada della nostra città.
Chi era infatti Silvano Pontello? Per i più giovani che non l'hanno conosciuto penso sia utile ricordare alcune delle sue realizzazioni, che vanno ben al di là della creazione e dello sviluppo, pur fondamentali, della Banca Antonveneta, una grande banca del Nordest, vicina al territorio, ma in un orizzonte nazionale, che lui seppe far crescere dai 50 sportelli della Banca Antoniana del 1990, anno in cui era diventato direttore generale, ai 1.019 sportelli del marzo 2002, anno della sua scomparsa. La banca dei 10.000 dipendenti o, meglio, delle 10.000 famiglie, come lui diceva.