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PostHeaderIcon Il falegname dei Vip, da Belluno a New York

La mia intervista ad un artigiano del legno che si è fatto apprezzare in tutto il mondo.

Un paio di anni fa fermarono il traffico sulla Quinta Strada a New York per consegnare ai piani alti (facendolo entrare dalla finestra perché dalla porta non ci passava) un suo grande tavolo in legno. Giuseppe D'Incà, titolare dell'omonima falegnameria di Castion, lo ricorda divertito, anche per sottolineare che fu molto meno complicato, per quanto riguardava i permessi, di quello che accade in un normale centro storico italiano, come Belluno, Treviso o Padova. Ma anche a Cortina, dove lavora da anni, sempre per clienti di cui assolutamente non vuol fare il nome, ma che sono imprenditori che rappresentano la crema della crema del Nordest. Anche a New York, infatti, il committente era un facoltoso imprenditore trevigiano con appartamento da arredare.

Ed è proprio questo il lavoro in cui D'incà, classe 1950, ha specializzato la sua azienda. Una decina di addetti, fatturato attorno a 1,2 milioni di euro, il suo laboratorio di falegnameria/mobilificio è ormai giunto alla quarta generazione e, dal 1956, si è specializzato (da falegnameria che faceva di tutto) nell'arredamento della casa, di negozi, bar, gelaterie, in particolare in Germania. “Sempre lavorando a testa bassa”, ci tiene a sottolineare. “All'epoca mio padre Ettore (1924) e mio nonno Tommaso (1890) salirono a Cortina per le Olimpiadi e lì si lavora ancora oggi, soprattutto per privati. C'era tanto lavoro, all'epoca, che facevano due turni, di giorno il nonno, di notte mio padre. Dal rustico della montagna alle soluzioni più innovative con materiali speciali, che sono quelle a cui mi sono dedicato io e che mi danno anche la maggiore soddisfazione. Mi diletto infatti ad inventare creazioni nuove, ricerco costantemente diverse soluzioni, tratto il legno di abete con procedimenti particolari, fino a raggiungere risultati che sono stati valorizzati in alcune fra le più importanti riviste di settore.” E mostra arredamenti con legno lavorato, tinteggiato, trattato con cere ed oli particolari. “Una grande attenzione alla ricerca, la nostra, anche se poi noi lavoriamo per conto terzi, non abbiamo mai valorizzato il nostro nome, eppure...”

Eppure? “La qualità, la creatività, la voglia di sperimentare anche in un settore così maturo alla fine pagano, perché noi non abbiamo mai fatto promozione o pubblicità eppure abbiamo sempre lavorato.” Come? “Grazie al passaparola, che poi non vuol dire altro che qualità. Se lavori bene, i tuoi clienti parlano di te. Soprattutto in un ambiente come Cortina nel quale ogni casa è una sorta di vetrina, che si mostra da una famiglia ad un'altra. Poi ci vuole discrezione, serietà, rispetto dei tempi nella fornitura.” Quindi gli affari vanno bene? “Diciamo che abbiamo lavori già programmati per i prossimi 8/12 mesi; di più del resto non potrei prenderne adesso, perché ci tengo a mantenere gli impegni, sia sulla qualità che sul prezzo.”

Ci sono libri d'arte illustrati, libri aziendali e cataloghi, nella speciale libreria di Giuseppe D'Incà, in cui appaiono le case della famiglie che hanno fatto il Nordest, che sono sulla bocca di tutti. “Ma io ci tengo alla riservatezza” - ribatte - Se poi sono i clienti a parlare di noi con i loro amici noi siamo più che contenti, questa è la vera pubblicità che porta altro lavoro. Ma io per tradizione dei miei clienti non parlo.” Molti anche i professionisti, soprattutto architetti, che si avvalgono dell'esperienza di D'Incà. “Sì, per ora non ho mai avuto la necessità di andare in giro a presentarmi ed a chiedere lavoro. Tant'è che non abbiamo al nostro interno un settore commerciale. Buona parte della nostra produzione è fatta a mano, anche se abbiamo macchine di lavorazione a controllo numerico e cerchiamo giovani abili in questo settore. Ci servono ragazzi preparati e capaci di lavorare col computer. Poi il tocco in più sta nell'esperienza, nella creatività e nell'innovazione.”

Luglio 2016

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